Attacco di panico o disturbo?
17 Agosto 2020Avere un disturbo mentale significa essere “pazzo”?
16 Settembre 2020“Non facciamoci prendere dal panico!” È una frase che sentiamo spesso ripetuta nei film, nelle conversazioni, e che ripetiamo molte volte a noi stessi. Come mai? La risposta è che quando proviamo panico è più difficile trovare soluzioni ragionevoli e funzionali al nostro problema. In quei momenti siamo in preda al terrore e la nostra parte razionale viene meno. A tutti noi è capitato di trovarci in situazioni di pericolo, e molti di noi hanno provato almeno una volta nella vita l’esperienza di un attacco di panico. Le situazioni rischiose attivano in noi delle risposte fisiologiche più veloci che servono a reagire in maniera repentina. Ancora prima di prendere coscienza di quello che sta succedendo, nel corpo sono stati già rilasciati adrenalina, cortisolo, ed altri ormoni che segnalano il pericolo; e stiamo già manifestando tachicardia, affanno, sudorazione, tremori… Sono dei momenti in cui agiamo d’impulso, e non sotto la guida della nostra mente nazionale. È giusto che in queste occasioni il nostro corpo reagisca così perché non possiamo perdere minuti preziosi. Una quota di persone però continuerà ad avere attacchi di panico anche molto tempo dopo il verificarsi della situazione temuta. Molti altri manifesteranno persistente timore dell’insorgere di attacchi di panico improvvisi e svilupperanno un disturbo di panico probabilmente con agorafobia.
Cosa fare durante un attacco di panico?
Mentre hai un attacco di panico possono esserti d’aiuto alcune strategie. Vediamo quali sono:
- Concentrati sul tuo pensiero. Interrompi ciò che stai facendo e focalizza la tua attenzione sui pensieri e le immagini mentali che ti passano per la mente in quel momento. Cosa stai immaginando possa succedere? Cosa temi di più? Rendere consapevoli questi pensieri può essere un primo passo per arginarli e per riattivare la parte razionale della nostra mente.
- Controlla il tuo respiro. Tra le cause dell’attacco di panico c’è l’iperventilazione che causa un restringimento dei vasi sanguigni e una minore ossigenazione del cervello. È importante in questi momenti passare dal respiro superficiale (che si colloca nella parte alta dei polmoni) a quello lento e profondo (diaframmatico). Inglobare meno aria farà ridurre subito tutte le altre manifestazioni fisiche collegate all’iperventilazione come senso di stordimento, confusione, testa leggera, tachicardia, formicolio, mani sudate…
- Stai nel qui ed ora. Può essere molto utile, sia durante un attacco di panico, che quando si provano emozioni molto forti e incontrollabili, praticare la consapevolezza. Concentrati su ciò che ti circonda. Parti dai 5 sensi e osserva cosa vedi, cosa senti, se ci sono degli odori, delle sensazioni tattili, se fa freddo o caldo lì dove ti trovi. Puoi scegliere di osservare un oggetto che è lì vicino a te e focalizzare la tua attenzione sulla sua forma, colore, sulle sensazioni che provi al suo tatto ecc. Se ne hai la possibilità, puoi anche bagnare il viso con acqua fredda e notare cosa senti. Tutto questo ti aiuterà a non posare l’attenzione sulle sensazioni spiacevoli del tuo corpo e a non creare circoli viziosi.
- Ricordati che l’attacco di panico passerà. È un’esperienza sgradevole che nessuno vorrebbe sperimentare, ma non è dannosa e soprattutto è un’esperienza che arriva e passa. Una volta raggiunto un picco, il panico scende fisiologicamente.
Come aiutare chi sta avendo un attacco di panico?
Se invece ad essere in preda al panico è una persona che si trova con te, oltre a riferirgli quanto detto sopra, potresti essere di prezioso aiuto mettendo in atto i seguenti comportamenti:
- Mantieni la calma. L’attacco di panico è un’esperienza sicuramente incresciosa, ma non pericolosa. La persona in preda al panico potrebbe pensare che questa esperienza lo porterà alla morte o alla follia, ma non succederà.
- Sii comprensivo. È importante che tu sia incoraggiante ed empatico: chi ha un attacco di panico è in preda al terrore. Fagli capire che è al sicuro.
- Mantieni il dialogo. Fatti dire cosa sta pensando e temendo per aiutare l’altro a notare il contenuto della sua esperienza mentale.
- Aiuta la persona a respirare correttamente e a non inglobare troppa aria. Spiegagli che il respiro affannoso è controproducente. Se la persona fa fatica a respirare correttamente può essere utile procurarsi un sacchetto e respirare dentro di esso.
Se stai notando che a causa degli attacchi di panico ti senti impaurito, limitato, e la tua vita non è più quella di una volta, valuta la possibilità di intraprendere una psicoterapia. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata al mondo la più efficace per questo tipo di problematiche ed offre un ventaglio di tecniche evidence-based per il trattamento del disturbo di panico e dell’agorafobia. Spesso bastano circa 8 sedute per risolvere questa problematica.
Ma cos’è un attacco di panico? Da cosa è causato? Come distinguerlo dal disturbo di panico? Cos’è l’agorafobia? Per saperne di più puoi cliccare qui.